domenica 8 aprile 2012

Contest pasquale di Androidiani.com

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Io partecipo e voi?

venerdì 14 ottobre 2011

Le Radici

Tutti, chi più chi meno, abbiamo un percorso di crescita che ci porta a spesso e volentieri a stravolgere completamente noi stessi no? Crescere molte volte vuol dire modificare i nostri punti di vista ampliandoli eccetera eccetera. Almeno un percorso di crescita lo auguro a tutti eh? Altrimenti, senza crescita, non si possono apprezzare le caratteristiche della vita, sia belle che brutte.
Ecco tornando al punto, quello che mi domandavo era: il cambiamento può/deve farci dimenticare quello che eravamo prima?
Ci sono persone (ormai sempre più poche per quello che penso io) che veramente partono dal basso della società e riescono ad arrivare alla vetta esclusivamente con le loro forze, buttando sangue su sangue per guadagnarsi quello che merita. E questa tipologia di persone ha il mio massimo rispetto, cioè ti fai un mazzo quanto una casa per trent'anni e ottieni quello che hai sempre desiderato, e giustamente guai a chi te lo tocca. Eh ma quello che eri prima? Perché c'è gente che si realizza nella vita e manda tutta la sua umiltà a puttane eh!
Dei scesi in terra a giudicare persone che hanno la stessa determinazione che avevi tu, ma che il destino non ha premiato. Lo so mi sto soffermando di più sul campo lavorativo, ma di questo voglio parlare.
Tu che provieni da una famiglia umile, che si è spaccata la schiena sui campi per farti studiare, e in quei campi ci hai lavorato pure tu eh! Ricordatele certe cose, non le mettere nel cruscotto della BMW che ti sei appena comprato, come fai a dimenticare quello che è il tuo passato, la tua storia, le tue radici!
Ma io fossi tuo padre ti prenderei a colpi di girello sulla schiena.
Quello che siamo è importante, lo è altrettanto quello che saremo, ma quello che eravamo lo è ancora di più. Le nostre esperienze accompagnate dai nostri sbagli, sono la nostra base e senza una base non si può costruire nulla.
Le radici ci tengono attaccati al mondo e proprio come per le piante, ci permettono di nutrirci e crescere.

lunedì 26 settembre 2011

Facebook non cambia


Ho riattivato il profilo facebook dopo 3 mesi, da quanto? Due giorni? Bene e ora lo voglio disattivare di nuovo senza pensarci due volte.
Tralasciando il motivo per cui l'ho riattivato che mi lascia un bel po' perplesso...Va bene ve lo racconto.
Praticamente ho riaperto il profilo per iscrivermi a gruppi della mia facoltà universitaria in modo da avere più notizie possibili visto che il sito dell'università non viene cagato manco dagli spammer delle finte vincite di iPad/iPhone eccetera eccetera.
Così ho detto dai vediamo se ci sono novità (Nella mia vecchia facoltà io stesso avevo aperto un gruppo dove mettevo tutte le news e devo dire che il gruppo era abbastanza attivo), ma mi sbagliavo miseramente perché ormai quella cosa lì è al 90% pieno di merda. E per “cosa lì” intendo proprio facebook.
Dopo due microsecondi che avevo eseguito l'accesso, ho letto 3-4 link amorosi con titoli del tipo:
Sensa di me riesci a vivere, ma io sensa di te non riesco a respirare”
Il tempo che mi ai sottrato non sara mai uguale a quello ke abbiamo passato in sieme”
Ricordati sempre di me xke tu resterai sempre nella mia mente”
Insomma i titoli erano più o meno questi. La cosa che mi fa riflettere è che a condividere ste porcate sono miei coetanei, ragazzi che hanno più di vent'anni ma che pubblicano link da ragazzina tredicenne mestruata con l'acne, capito? Ma che esempio di società è?
Ma io se per essere “social” devo scrivere queste cose preferisco costruirmi una casetta sulla cima di una montagna e passare la vita a preparare formaggi e cantare canzoni di Mino Reitano.
Ah poi c'è da dire che su facebook ogni giorno è la giornata: contro il cancro, contro l'abbandono degli animali, contro la peste bubbonica del 1600, contro la migrazione delle papere e contro l'assegnazione dei QuestaMinchiaAwards a Justin Bieber. Quindi la gente si tiene impegnata in ste baggianate, pensando che condividere una foto in cui ci sia una povera creatura colpita da uno dei mali più orribili possa farli sembrare sensibili. Bene io direi a questa gente: Se provi dei sentimenti veri verso un bimbo che ha avuto la sfortuna di essere attaccato dal cancro, che lotta ogni giorno, non condividere una foto se poi ti fumi 20 sigarette al giorno, piuttosto smetti di fumare che a quel bimbo il cancro non è venuto per volontà tua, tu invece te lo stai causando.

giovedì 22 settembre 2011

Regalati alla scienza

Allora io non capisco perché certa gente sia libera di sparare tutte le cazzate del mondo senza che nessuno prenda provvedimenti. Avete presente quei ragazzi che il cervello l'hanno salutato (con tanto di svolazzamento di fazzoletto bianco) praticamente dopo aver spento le sei candeline? Ecco questa è gente che io donerei alla scienza. Lo dicevo stasera: Ma se usano il cervello solo per tenere calda la capoccia, ma perché non lo regalano? Non so si potrebbe ricavare un ferma carte o uno di quei centro tavola tanto carini oppure una bella tazza. Insomma sono convinto che i neuroni di questa gente siano buttati in una matrice contenente un solo tipo di sostanza codificante per argomento.
Ci sono quelli patiti di motori, che a 25 anni sono capaci di discutere coi quindicenni solo perché loro fanno alzate di livello superiore. Perché ciccio loro con l'honda sh fanno alzate che tu te le sogni ok? Ma la cosa più triste è che quegli altri (si i quindicenni, poveri loro e le loro famiglie) se la prendono come se gli avessero offeso la sorella buttana. Perché loro ormai camminano con due ruote e non sanno più come si usano i piedi, però noi comuni mortali non possiamo capire. Che poi se ne escono sempre con questa frase a cui io risponderei tranquillamente: "Oh se puoi capire tu, figurati io".
Ma non lo vedi che la gente ti prende in giro? Oh ragazzi io conosco un quasi trentenne che passe le intere giornate a parlare di calcio e quando non parla di calcio "pensa" al calcio. E il motivo per cui ho usato le virgolette su pensa è esattamente quello che pensate voi.
La cosa più divertente è che si sentono eccezionali perché sono circondati dai ragazzetti che ignari, vedono in loro un mito. Ma tutto questo ambaradam può durare un anno, perché se in un anno non fai almeno un discorso intelligente, nemmeno il gatto randagio ti seguirà più dai!
E non dimentichiamoci le battute fatte da questi tizi eh! Un livello tale di comicità che a Colorado ti sputerebbero in faccia, e possiamo affermare che a Colorado ci vanno cani e porci e su questo credo che siamo d'accordo tutti.
E niente, loro ridono emettendo un verso che è a metà tra un nitrito e un raglio facendo raccapricciare tutti i presenti, ma loro si divertono tantissimo con quella battuta su quel sasso che sembra un altro sasso (Vedi riflessione su Colorado qualche riga in su).
A me un po' di tenerezza la fanno, cosa che nemmeno i Coccolotti sono mai riusciti a fare eh! Basta che le loro battute sui sassi le facciano lontani da me.

martedì 13 settembre 2011

If I lay here...
If I just lay here... 
Would You lay with me and just forget the world? 

Pensieri sfusi

Io veramente mi chiedo come certa gente possa tranquillamente fottersene di quello che sta succedendo.
Ci stanno calpestando in maniera così palese che perfino un bambino di 5 anni, mentre gioca coi lego, se ne accorgerebbe. Eppure noi siamo ancora qui a rigirarci i pollici a sparlare sulle cazzate che dicono quelli là, si quelli là! Nemmeno li nomino perché altrimenti darei troppa importanza. Fetenti e ladri sono, solo questo. Sparano minchiate dalla mattina alla sera, seduti sulle loro poltrone comode pagate dal sangue degli operai e dei poveri cristiani. Fanno comizi su quello che ha detto Madonna quando se ne sono sempre fottuti di quello che dice un intero popolo.
E quell'altro lì, quello che predica una cosa però poi nelle sue mura se ne fa un'altra. Non ha ancora capito che qui in Italia è un ospite e che non si deve permettere di interferire nelle scelte politiche. La sua opinione può dirla senza ombra di dubbio e quante volte vuole, questo si, ma se si devono fare delle leggi non ci si può permettere di pensare anche per i suoi interessi.
E poi perché non paga le tasse? Gli piace stare in Italia? Allora sgancia vecchio! Che predichi tanto l'amore e la povertà della chiesa, ma le scarpe Prada ce le hai tu, mica io!
Che vergogna, il paese va a puttane e le persone scappano. Ma se potessi scapperei anch'io cazzo! Perché non si può più fare nulla qui. Se si accenna ad un minimo di cambiamento sti vecchi del cazzo ti bloccano all'inizio.
Ci stiamo facendo cagare in testa da dei vecchi con l'artrosi porco di un giuda! E pensare che eravamo il paese degli inventori, il paese degli artisti! E ora campiamo di reality show e di puttane in tv.

sabato 3 settembre 2011

Via del Balcone n°3


Quasi tutte le case hanno un balcone o comunque una finestra che dà su una strada; e se per caso non viviate in una casa del genere forse forse vi invidio un pochino, spiegandovi magari il perchè.
Tutto nacque nella mia testa qualche anno fa, quando cominciai a chiedermi (come fanno tutti eh, è una cosa fisiologica e fondamentale per la crescita personale e sociale di un individuo. Che ho detto?): Ma alla gente quanto piace farsi i fattacci degli altri?
Il balcone, signori, è un elemento indispensabile per chi vuole intraprendere questa strada costellata di pettegolezzi e frecciatine conservate per l'occasione. Di gente che ci spia ce n'è tanta e di tutte le specie insomma! Sia nella vita reale, sia in quella virtuale, vuoi o non vuoi qualcuno che si fa i cazzi nostri c'è. E allora, signori, (con un accento italo-tedesco degno del sommo Benny 16) vi chiedo: Ccomme zi zpiano le perzonne?
Qui nel mio vicinato ho tante fonti da cui prendere spunto che potrei tranquillamente finire di scrivere domani (Tanto non c'hai un cazzo da fare direste voi), ma per fortuna vostra mi limiterò a parlarvi di tre simpatiche signore (Con questo non voglio dire che la categoria abbia solo le donne, ma purtroppo gli impiccioni maschi qui da me vanno a lavoro e non li vedo spesso.)

Desperate Telltales 1

Il mio primo soggetto è una signora tracagnotta che abita al primo piano in un palazzo vicino al mio. Signori avete letto bene? Primo piano. La culla del pettegolezzo, il Santo Graal dello Sparlianesimo è il primo piano. Praticamente hai la strada in casa e per poco i fatti (sempre altrui eh!) con cui dipingi la tua giornata non succedono tra i tuoi muri solo perché abbiamo avuto il buon senso di inventare le porte.
Ma tornando a noi, personalmente posso dire di non aver mai visto questa donna dentro casa. Ogni volta che esco o che mi affaccio dal balcone (rare volte eh! Soffro un po' di vertigini ed abito al quinto piano fate voi) lei c'è. Sta lì sia col sole che con la pioggia, rappresenta per me una costante dell'universo ed osserva tutto! Chi passa, chi non passa, chi passa con chi, chi passa con cosa, chi passa all'indietro, di traverso, di lato, a trapezio isoscele ecc, ecc...
La cosa più bella (parolone!) è il suo sorrisetto; ti guarda come se tu stessi spacciando e i tuoi clienti fossero dei bambini di 6 anni, quando in realtà sei andato semplicemente a comprare il pane santiddio. E poi magari tu le butti un'occhiata facendole capire che non è cortese fissare la gente in quel modo e lei che fa? Se ne sbatte altamente i coglioni. L'ho detto che è una costante dell'universo.

Desperate Telltales 2

Questa signora per fortuna non abita proprio vicino da me, però passo dal suo balcone tutte le volte che esco. La particolarità di questa signora è l'acqua; la sua strada è sempre bagnata perché stende dalla mattina alla sera. Dico ma cos'hai in casa? Una squadra di rugby? Un plotone dell'esercito? Ospiti una banda di criminali? No perché è casalingamente impossibile che tu stenda a tutte le ore.
In realtà la mia teoria è che la “gentil dama” ogni qualvolta senta qualche rumore per strada, si catapulti fuori per controllare che tutto vada bene. Manco fosse Batman dico io...
Mi sono immaginato più volte la scena. A cena lei e il marito stanno mangiando normalmente (non so se ci siano i figli perché sono delle teste di cazzo e me ne fotte poco) e all'improvviso si sente un rumore in strada (fate voi: una porta che sbatte, un urlo, un allarme, il cane che improvvisa un concerto...) allora lei preoccupata perché presa alla sprovvista urla al marito: ”Presto amore, dammi la camicia!” nemmeno il tempo di finire la frase che è lei a strappare la camicia al marito (EHI! Non fatevi filmini porno!) e la butta nel lavandino inzuppandola d'acqua. Con corsa scattante si precipita sul balcone e con una “non scialanza” da fare invidia alla Carlà Bruni, stende la camicia osservando con sguardo arcigno la strada.
Ragazzi io l'ho vista stendere anche alle due di notte, quindi avrò pure il diritto di farmi queste idee!

Desperate Telltales 3

Il terzo e ultimo soggetto (urla dagli spalti!) è una signora che sta poco lontano da me. Lei è più tecnica delle altre, perché non passa la maggior parte sul balcone, ma esce ad intervalli di tempo regolari. Questi intervalli possono variare nei giorni: un'ora; mezz'ora; due ore, a seconda di come si sveglia la mattina. “Ah oggi mi sa che ogni mezz'ora butto un'occhiatina!”.
La sua scusa per uscire è sbattere con un battipanni tutto lo sbattibile: cuscini; tappeti; vestiti; lenzuola; tovaglie, avesse un gatto lo sbatterebbe pure, ne sono convinto!
E quindi lei sta lì con il battipanni e guardarsi intorno per vedere se c'è la macchina di Tizio, se Caio è rientrato da lavoro, se Sempronio ha annaffiato le piante e tante altre cose. Il divertimento sta nel vedere che, passati 15 minuti, lei è ancora lì a sbattere quel cuscino che ormai può essere usato come sottiletta per il pane, ma poco importa cazzo perché lei non ha finito di controllare! E non t'azzardare a chiamarla a casa mentre fa il suo regolare controllo perché potrebbe venire a casa tua e usarti come prossimo bersaglio del battipanni.

Avete capito come si sta? Certe volte sono grato per le mie vertigini (lievi eh!).