venerdì 26 agosto 2011

La maschera.

Ogni singola persona sulla faccia della Terra ha una doppia personalità. Ci sono persone che ne hanno molteplici e vivono vite che spesso non coincidono per niente.
Ma quando è ora di far uscire l'altra parte? Quando arriva il momento di togliersi la maschera?
Si sta meglio al buio, senza nessun rumore a interrompere l'ascolto del tuo cuore, perché è a lui che devi dare ragione, ma per quanto ci sforziamo non possiamo annullarci, non possiamo incollare sul nostro viso orrendo quella maschera che ci fa vivere serenamente con gli altri.
Solo al buio siamo noi stessi.
Ghignanti e brutti guardiamo l'oscurità e la sentiamo nostra; lei ci appartiene ed è fredda.
Alcuni ne hanno paura, altri la usano per ubriacarsi ma le persone come me ci si tuffano ogni tanto.
Le persone come me la corteggiano l'oscurità.

giovedì 25 agosto 2011

La risposta a quello che cerchi.


Ci chiediamo se valga la pena vivere semplicemente per il fatto di vivere e basta.
Ma cos'è la vita ai nostri occhi? Cosa rappresentano i secondi del presente? E quelli che verranno?
Il genere umano è dotato di giudizio, ma nonostante questo resta ancora bloccato davanti a certe domande, immobile e senza via d'uscita.
Ma allora a che scopo? Perché fidarsi della gente? Perché amare?
Visi si sovrappongono nella mente, tremolanti come onde o battiti di ciglia ed ecco che si accende l'anima.
Vivere è questo, vivere è per loro.

martedì 23 agosto 2011

Autista, bussola dietro!


Sono ormai 7 anni che prendo l'autobus 9 mesi su 12 e anche più volte al giorno (se una persona deve fare schifo che lo faccia bene almeno!) e posso dire che ne ho viste tante di tipi di passeggeri.
Oggi vorrei sfogarmi un po' con voi per vedere se effettivamente ne capisco qualcosa oppure posso darmi una martellata in testa (Parliamo di 7 anni d'autobus mica caramelle! Secondo me sono paragonabili a tutte le stagioni di Beautiful)
I miei preferiti sono i tamarri. Purtroppo questi bipedi dalla camminata sbilenca sono convinti che il pianeta sul quale viviamo sia un'eterna discoteca di borgata. Insomma per farla breve la musica ci deve essere sempre e comunque, perché altrimenti dove andiamo? Ma si potrà mai riposare il loro povero timpano? Ovviamente no, perché loro “la discoteca ce l'hanno nell'animo capito? E tu non capisci un cazzo!”
Questa tipologia predilige i posti dietro in modo da poter vedere quello che fanno tutti no? E attacca il cellulare che deve sempre essere accompagnato da una mano che copre la cassa in modo da amplificare il suono in maniera primitiva (leggasi la nota sullo schifo a primo rigo)
Ora il fatto non sta nella canzone stessa, ma nel rumore. Si perché loro sono più perseveranti dei Testimoni di Geova eh? Non mettono la musica perché a loro piace, ma la fanno ascoltare a tutte le altre persone su quel maledetto autobus! È una sorta di conversione passiva capisci? Loro mettono la musica convinti che a te dopo un po' piace, perché “quella è musica!”. Infatti (e vi prego di fare attenzione se mai vi ritroviate in una situazione del genere) se la canzone sfortunatamente si dovesse sentire piano loro la cambiano al volo, così senza pensarci un attimo!
Poi ci sono i rompipalle. Questi li odi con tutto il cuore perché loro a differenza di tutte le persone con un minimo di buonsenso amano prendere l'autobus. Salgono con un sorriso a 64 denti così sgargiante che quello della Mentadent non può fare altro che andare in bagno e piangere fiumi di lacrime ascoltando canzoni di Laura Pausini.
Sono allegri e spensierati (anche perché spesso e volentieri a questa categoria appartengono le persone che non fanno un cazzo tutto il giorno), salutano l'autista che conoscono come un fratello, stretta di mano, bacio smuack smuack (vi giuro che una volta vidi un signore offrire con la forza un cornetto all'autista) e cominciano a parlare con la prima persona che vedono, si anche se non la conoscono perché l'autobus “è anche un modo per socializzare”. Ma vaffanculo invece di rompermi le palle alle 7 del mattino con i tuoi racconti sulla famiglia, se vuoi socializzare con qualcuno guardati allo specchio e parla, tanto non lo capiresti che sei tu!
Insomma e questi parlano, parlano e tu fai finta di ascoltarli mentre il sonno ti arriva proprio dall'intestino e loro sputano sentenze sul tempo, sulla politica, sulla figlia di Tizio che a 16 anni si è fatta mettere incinta da Caio, e tu non puoi fare altro che annuire perché la tua educazione te lo impone (era meglio restare uomini delle caverne in questo caso). E loro sono contenti, specialmente se tu stai facendo qualcosa e ti interrompono perché dai “due chiacchiere e il tempo passa subito”.
Eccola la terza categoria: i solitari. Coraggiosi, forti e convinti della loro decisione, appena saliti sull'autobus estraggono le loro armi e cominciano a leggere imperterriti dei rumori, dei movimenti del mezzo, delle due categorie che ho “felicemente” descritto prima. Quelli che leggono sinceramente mi fanno morire (che poi solo a me fa venire una nausea stratosferica leggere in macchina?). Vuoi che la strada è piena di fossi e dossi? A loro frega poco perché DEVONO leggere hai capito? Altrimenti potrebbero morire. E quindi tremolanti cercano di mantenere lo sguardo fisso sulla riga mentre la loro testa va in qualsiasi direzione possibile e immaginabile facendoli a somigliare a quei giocattolini che si mettono sul cruscotto. Altri invece ascoltano la musica (variante auricolari però!) entrando nel loro fantastico mondo e tu puoi morire dalla puzza di sudore mentre cerchi di chiedere loro se per caritàdiddio potessero prenotare la fermata (cosa che non funziona perché è risaputo che qualsiasi pulsante di un autobus non funziona fatta eccezione dei comandi dell'autista). Che poi certe volte mi piacerebbe avere il braccio allungabile non per prenotare io stesso la fermata ma per riempirli di schiaffi tanto che gli auricolari facessero capolino dal naso. Meravigliose le persone che invece di guardare tutto questo, sull'autobus si addormentano. Come me.

venerdì 19 agosto 2011

Cioè non hai facebook?

È passato un po' di tempo da quando ho disattivato il mio account del merdosissimo social network qual'è Facebook.
Mi cancellai perché, parlando col cuore in mano, non ne potevo più. In questa società 2.0 (in cui secondo me il numero 2 sta ad indicare la media dei neuroni mondiali) ormai facebook per molti è diventato prezioso come l'ossigeno.
Alcune persone sono rintracciabili solo lì pur avendo un cellulare che costa quanto un rene, loro non ti rispondono perché tanto c'è facebook.
Le email? E cosa sono? Ma perché un link su facebook non me lo puoi mandare?
Allora ti ritrovi ad accettare cani e porci nella tua lista amici perché se rifiuti Tizio si incazza come una bestia ed è capace di mettere su una crociata contro di te, con tanto di messaggi privati pieni di insulti e frasette pubblicate sulla sua bacheca a mo' di polemica.
Siccome sono convinto che ognuno nella propria vita "reale" è libero di fare ciò che ritiene giusto, assumendosi le responsabilità, non vedo il motivo per il quale io debba essere vincolato su un social network.
Il secondo motivo che ha causato la mia cancellazione da fb è questo: <3
Oh Gesù Cristo ma che è una piaga d'Egitto arrivata con Trenitalia? Miliardi di cuoricini pure sulle foto dove è ovvio che sei venuta 'na merda!
Bimbiminchia dovunque che passano la loro giornata a condividere link deprimenti su quanto la vita possa essere difficile a 13 anni, cioè t'immagini?
Link sull'amore non ricambiato che ti comprare un set di coltelli su internet per tagliarti le palle. Il problema è che dietro ad una tastiera siamo tutti bravi e intelligenti.
La terza e ultima causa del mio abbandono è stata la facilità con cui la gente ti può rintracciare. Ci sono un bel po' di persone con cui personalmente non voglio avere più niente a che fare, ma facebook mi impedisce di nascondere il mio profilo perché loro sono Amici dei miei amici (vedi un po' che giri lunghi) e quindi possono rintracciarmi. Gli sms e le chiamate le posso evitare con qualche semplice applicazione per lo smartphone, ma su facebook decine di messaggi sono un po' troppi.  Che poi cazzo, se non ti rispondo la 5 volta non ti stanchi? Ma tutta questa perseveranza l'hai presa dagli omogenizzati mellin? Un po' di dignita personale suvvia. Su internet ognuno deve mantenere più rapporti possibili perché fa figo no? Ma vattene va', che se ti si scollega il cavo del monitor entri nel panico e a poco non butti in pc dal balcone convinto che sia stato impossessato da qualche essere demoniaco.
Fatto sta che ora sto molto meglio, certo sento di meno le persone intorno a me (ma sempre perché ormai oltre a facebook non sanno comunicare) ma è un piccolo prezzo da pagare per un po' di tranquillità virtuale.

giovedì 11 agosto 2011

Credo sia

bellissimo e perfetto il momento successivo al risveglio. Quello in cui il mondo è tranquillo, in cui la tua vita si annulla perché non ricordi quasi niente.
E quando apri gli occhi la tua anima si rivela per quella che è, senza veli e maschere.
Vorrei che tutto si fermasse in quel momento e se potessi scegliere la mia morte, morirei in quel fottuto momento.

lunedì 8 agosto 2011

Con convinzione

Mi andava di schiarirmi un po' le idee, così mi sono messo a scrivere.
Certo che stiamo diventando una bella società di merda eh? Che cavolo. Dicono che più si va avanti e più si migliore, che le generazioni future possono imparare dagli sbagli del passato e così via. Ma quando e dove?
Qua non stiamo imparando proprio niente, anzi probabilmente stiamo dimenticando tutto quello che la storia ci ha insegnato. Io sono più che convinto che fra qualche anno usciranno fuori delle persone convinte che sia il Sole a girare intorno alla Terra e qualche altro idiota darà loro retta senza battere ciglio.
Si perché non venite a dirmi che dopo l'olocausto non c'è stato più razzismo perché affitto un lama e vi faccio sputare in un occhio eh? (Purtroppo per me non so sputare bene, mea culpa).
Ci sono persone convinte che nemmeno ci sia stato l'olocausto quindi pensate un po', e su questo argomento non ci voglio nemmeno pensare altrimenti divento verde non per un effetto hulk, ma per la bile che mi sale fino alle adenoidi.
C'è che odio quelli convinti al 1000% (non ho sbagliato a scrivere il terzo zero, è una cosa voluta) delle proprie idee, dei propri pensieri e nessuno può metterli in discussione.
E non t'azzardare a criticarli altrimenti il minimo che ti può capitare è essere ucciso in una piazza mentre “qualcuno pensa a salvarsi la vita invece di fermare l'omicida” (come direbbe un giornalista italiano).
Personalmente mi sono sempre messo in dubbio, altrimenti che cosa miglioriamo a fare? Non ci sarebbe affatto un miglioramento no? Se l'inventore della nutella non si fosse messo lì a verificare i dosaggi e tutte le altre cose, secondo te ci sarebbero così tanti brufoli nel mondo?
Sarei curioso di vedere come sarebbe oggi il mondo se alla prima porcata marrone avesse pensato: “Si ci siamo! Ecco la fase finale del mio lavoro”. Per cortesia...
Ovviamente mi riferisco anche a tutti quelli malati di qualsiasi cosa che rispondono con un sorriso (e in aggiunta una pacca sulla spalla, ma solo se li hai fatti incazzare veramente e quella pacca sulla spalla, amico mio, è il trattenersi dallo strozzarti) ad un quesito per loro irrisolvibile.
Attenzione io ho fede eh e pure in tante cose, ma tengo sempre una visione a 360° altrimenti è la morte del pensiero, un'offesa a tutti quelli che torturano i loro neuroni per trovare una qualsivoglia risposta e sono fermamente convinto che un tuo pensiero non può portare ad una violenza su altri esseri pensanti, altrimenti dove andiamo a parare?
Bisogna anche capire che una persona fanatica se fa una cazzata non deve essere necessariamente pazza ok? Lui crede così e basta, i pazzi lasciamoli nelle loro sofferenze.
Per farvi un esempio recente un pazzo non uccide quasi 100 persone senza farsi un graffio, questa è premeditazione e lui voleva così. Ci sono persone che si fanno saltare in aria perché sono convinte che ci sia una mandria di vergini ad aspettarli, quindi non usciamocene con la storia della pazzia per favore.
L'estremismo non serve a nessuno di noi. Dopo milioni di anni l'uomo non ha ancora capito che è stupido.