lunedì 27 giugno 2011

Quando senti che qualcosa non va.

Il professore stronzo che ti sorride mentre ti boccia. “Non ne sai abbastanza, ritenta”.
Al primo tentativo non lo supera nessuno dai. Ne seguiranno altre 3 e non lo sai, quindi vai avanti perdendo ancora più tempo.
Basta ho chiuso con l'università! Mi ha stancato. È piena di leccalulo senza spina dorsale.
Voglio un lavoro per adesso, mettere da parte qualche soldo. Anche solo per fare esperienza.
“G. mi ha detto che devi mandargli il curriculum entro stasera, sbrigati a scriverlo.”
Quindi avrei comunque un contratto G.? “Si...si”
“La chiamavamo per un colloquio conoscitivo”. Ok ci sarò.
Pronto sono Danilo di 4u servizi la chiamo da parte di mediaset premium...”Coglione non puoi chiamare a quest'ora”.
Oggi mi sono preso 4 ore di offese e parolacce. Basta non ce la faccio me ne vado.
Sai voglio provare i test per scienze infermieristiche. “Studiamo insieme così ci aiutiamo a vicenda”.
E se non dovessimo entrare? Perché fa così paura il futuro?
“Ma c'è qualcosa di certo in questa vita?”. E ti amo ancora.

sabato 25 giugno 2011

Anima! Anima! Animatore.

Per sua fortuna o sfortuna (dipende dai punti di vista) mio padre ha sempre lavorato nel campo del turismo. Ora mi potreste benissimo dire: E allora stronzo?
No dico era una premessa per spiegarvi il titolo che ha sostituito questo: Ma quanto scassano la minchia gli animatori turistici?
In qualsiasi villaggio/albergo tu possa andare loro sono lì, che ti aspettano perché tu rappresenti la loro salvezza da una noia colossale. Sei una specie di Santo Graal, il loro tessssssssoooro.
Prima di tutto vorrei partire dal nome: animatore. Ma perché? Perché forse ci animi la giornata? Ma non penso proprio sai?! Non potevano scegliere nome meno azzeccato perché uno che ti viene a svegliare mentre dormi sotto l'ombrellone semplicemente per invitarti ad un gioco aperitivo è tutto tranne che una persona con un Anima!
Questi poveri cristi poi sono riconosciuti in tutto il mondo per la loro insistenza. Se si potesse stabilire un record di perseveranza di sicuro lo vincerebbe un animatore turistico, di questo se sono certo. Devono per forza convincerti a ballare, giocare, gareggiare tutto il giorno, come se i vacanzieri che si offrono volontari a queste meravigliose (sicuramente guarda!) attività non siano sufficienti per loro. Dico cazzo ti cambia se vengo a fare il gioco aperitivo? Tanto ci sono già 20 persone lì, il gioco non salta e lo stipendio lo stesso te lo danno. Cosa vuoi? Soldi? “Noi vogliamo solo un vostro sorriso”. Ma vattela a pija...
Vi giuro che una volta ho visto un animatore che strattonava una giovine per un braccio, costringendola a fare la tanto temuta quanto inutile Acqua Gim. Che quando si pronuncia sto nome si apre un buco al centro della piscina a mo di buco nero e tenta di risucchiare tutte le persone nel raggi di un chilometro.
C'è anche da dire che ci sono quelli a cui non gli fotte una mazza se partecipi o meno, tanto ti hanno invitato ed il loro dovere l'hanno fatto. A queste persone va il mio applauso più sincero, perché sono i primi a capire quanto possano rompere il cazzo.
Che poi vogliamo parlare di questi giochini? Personalmente credo servano solo per metterti in ridicolo, ma sono dettagli su! Quisquiglie.
Ho lasciato per ultimo l'argomento madre. La sigla del villaggio! Quella musichetta fastidiosissima che ti mettono 10^5 volte al giorno e che ti cantano in faccia con un sorriso quasi maniacale.
“Ma che minchia ci ridi! Sto chu chu a fa cagare, brutto idiota”. Certe volte ho pensato veramente che fosse una sorta di lavaggio del cervello per renderti come loro. Alla fine pensateci bene e ditemi che ne pensate: te la mettono di mattina appena sveglio così è la prima cosa che senti (potrebbe essere la prima cosa che il cervello riesce ad elaborare di mattina effettivamente), la mettono prima di qualsiasi pasto in modo che tu la canticchi mentre mangi e la mettono pure come ultimo ballo della serata così mentre ti avvii nella tua stanza non può far altro che ronzarti in testa.
Ragazzi ne sono sempre più convinto, qui c'è un complotto! Evito di parlare della coreografia perché non ne capisco niente anche se perfino un cieco direbbe che è una cagata. Ma vabbeh...
Alla fine sti ragazzi lavorano cercando di avere un sorriso sempre sulla faccia nonostante quello che gli può succedere lì al villaggio o a casa, lontana da loro. Se solo fossero un po' più permissivi, alla fine si chiama Villaggio Vacanze, non Villaggio Incazzante.

venerdì 24 giugno 2011

De corridoribus

Sono già due settimane che vado a correre la mattina e devo dire che la cosa mi piace abbastanza fondamentalmente per tre motivi: perché vedo bei panorami; perché mi rilassa e perché incontro gente assurda. Il che mi porta alla motivazione di questo post ovviamente.
In queste due settimane ho catalogato tutti i tipi di persone che ho incontrato e vorrei condividere queste mie idee con voi (che fortuna eh? Mamma mia...).
Il/La figo/a: Ci sono quelle persone che vanno a correre perché devono necessariamente farsi vedere. A loro non interessa il beneficio che si può ricavare dall'attività fisica; l'unico scopo delle loro fatiche e sorpassarti mentre stai avendo una crisi respiratoria e dirti “Ciao” con un sorriso a 40 denti e con l'aria di una persona che sta pensando: ”Ma come corri? Bah. Ma non vedi che poggi il piede sinistro con un angolatura diversa del destro?” e tu a quel ciao rispondi con un buongiorno carico di rabbia. Ti viene la bava alla bocca (e lì credo che non sia tanto per il tizio ma perché il tuo corpo ti sta dicendo “Coglione fermati! Non vorrai morire spero”) e cerchi di eguagliare il suo ritmo fallendo inesorabilmente e cadendo in una vortice di depressione cronica.
Il/La modaiolo/a: Questa categoria è quella che mi fa più pena in un certo senso e vi spiego perché. Carissima se non ce la fai, stattene a casa no? O fai tapis roulant in palestra...La verità è che ormai correre è diventato di moda; ci vanno tutti quindi perché io no? Poi cosa dovrò dire alle amiche tutte in forma? Credo che siano queste le domande che si pone la gente appartenente a questa categoria.
La cosa che mi fa più ridere è che loro fanno la maggior parte del percorso camminando, ma appena intravedono una macchina o altra gente cominciano una leggera corsetta per non farsi deridere cercando di appartenere alla prima categoria ma facendo un buco nell'acqua. “Andiamo a correre così poi lo scrivo su Facebook!”.
Gli invincibili: Ora io mi chiedo come casso sia possibile una cosa del genere?! A questa categoria appartengono quei simpatici anzianotti che sono anzianotti solo all'anagrafe praticamente. Sono letteralmente delle schegge con capigliatura più o meno argentata che ti sfrecciano accanto senza lasciare traccia facendoti spalancare la bocca e stimolando il fegato a produrre una quantità industriale di bile. Però spero che un giorno anch'io magari potrò così scattante (ahahaha si contaci!) e vitale, raggiungendo il mio limite per poi migliorarmi sempre di più.
Ma cosa abbiamo di diverso noi? Come fanno ad essere così atletici? Magari sarà colpa del computer e dell'alimentazione, beh allora fatemelo sapere che al computer ci rinuncio subito eh! Per quanto riguarda l'alimentazione discutiamone in separata sede.
I disperati: Ho lasciato per ultima questa categoria perché è la mia ovviamente. Noi siamo gente povera ok? Non rompeteci le palle quando corriamo perché in verità vi dico che non corriamo; noi strisciamo i piedi, arrancando passo dopo passo, cercando miseramente una goccia d'acqua sparsa nell'aria. Andiamo a correre per il semplice fatto che ci piacerebbe perdere qualche chiletto e magari ci scoccia lasciare dei soldi in una palestra senza avere risultati. Andiamo a correre per il semplice fatto che ci disperiamo nel vederci sempre seduti e quindi la nostra coscienza ci impone di alzare il culo. Quindi quando ci incontrate mentre corriamo lasciateci perdere, non parlateci e fate la vostra strada che noi la nostra la vediamo benissimo a causa della schiena piegata dalla fatica.
Bene quello che avevo da dire l'ho detto come al solito. Però bisogna dire che correre è proprio una cosa democratica!

giovedì 23 giugno 2011

Torna l'estate

È la prima volta dopo mesi che mi esprimo con la possibilità di andare oltre i 140 caratteri consentiti da Twitter.
Dopo una primavera piena di pioggia, vento, freddo e bunga bunga finalmente è arrivata la tanto agognata (ma non nel mio caso) estate. Tempo di mare, uscite, feste e vacanze...ma quando?
L'ultima estate serena che il mio povero mono-neurone riesce a ricordare è quella del 2007 in cui un giovane Danilo aveva appena finito il quarto anno di liceo scientifico e si apprestava a diventare un maturando. Dopo quell'anno l'estate è diventata una cosa astratta e irraggiungibile, della serie che l'invenzione del teletrasporto o l'incarcerazione di Berlusca sono delle cose nettamente più fattibili.
L'abbiamo detta tutti la frase “questa potrebbe essere l'ultima estate tranquilla” quando abbiamo finito il quarto anno delle superiori no? E se non l'avete detta beati voi.
L'anno successivo c'è la maturità quindi il povero studente si trova fino a luglio (anche fine luglio volendo) rinchiuso in quella scuola, che ormai è diventata una specie di seconda casa, a sostenere gli esami con un caldo atroce che pure la penna bic nera tra un po' ti manda a fanculo e se ne va a mare. Finita la maturità si comincia a studiare per i test d'ammissione all'università e su quest'argomento non faccio commenti perché ho una brutta esperienza alle spalle. Insomma il più è fatto visto che poi nel mondo ci sono le sessioni estive d'esame e quindi le vacanze diventano il tuo sogno erotico ricorrente.
E io? Dopo un anno e mezzo chiuso in quella specie di bunker che è la facoltà di chimica di Palermo sono punto e d'accapo. Studio per i test d'ammissione. Ma non è che me ne vanti eh, assolutamente e non mi piace nemmeno visto che magari possiate aver pensato: “No ma questo è un masochista!”
E quindi questo signori. Accogliamo quest'estate come tutte le altre; piene di serate al Bar con le solite facce di questo paese che offre poco ai suoi ciovani ma che comunque riesce a trovare un posto nei loro cuori.
Non avevo di che cazzo parlare e quindi ho scritto 'ste cavolate. Siete contenti? A presto.