martedì 19 luglio 2011

#Twitter

Quasi tutti lo conoscono sto benedetto social network e molti lo evitano (snobbandolo pure) perchè è troppo complicato per il loro cervello facebookdipendente.


Però io lo amo! Secondo me è una piattaforma che rasenta la perfezione: veloce, pratico, senza fronzoli inutili, e tante altre qualità.
Ci si mette un po' per capirlo però quando ti prende allora non ti lascia più. Un po' come il primo amore (lasciatemela scrivere sta frase, abbiate pietà).
Ormai seguo più di 400 persone su twitter e devo dire che tutti ne fanno un uso diverso.
C'è chi dedica l'account ad una causa per esempio. Seguo persone che “twittano” solo di determinate cose e nient'altro, come aforismi, proverbi, notizie di marketing ecc...
Seguo un simpatico ragazzo che traduce proverbi e modi di dire dall'inglese o dal latino allargando la cultura dei suoi followers. Che poi io amando il latino al liceo potete immaginare come mi brillano gli occhi nel leggere i suoi tweet, ma “questa è un'altra storia”.
Altri twitters che seguo con piacere sono quelle persone che si sono inventati un personaggio grazie alla loro fantasia o alla loro immagine del profilo. Ebbene si signori! Dio è su twitter e ci seguiamo a vicenda, scambiandoci qualche parola ogni tanto. Questa come dice lui è “la Chiesa 2.0” ed effettivamente mi piace molto di più di quella tradizionale. Idea geniale a mio parere e ben fatta!
Un ragazzo invece ha creato una storia intorno alle due pillole che ha scelto come profile pic, scrivendo e raccontando con phatos e suspance veramente accattivante.
Insomma c'è chi parla in prima persona, c'è chi parla in 3 persona e c'è chi parla per un topino tanto piccolo quanto carino, raccontando la sua vita e facendocela vedere da un punto di vista più tenero.
Ora vorrei parlare di coloro che hanno inventato perfino una filosofia di vita su twitter e ovviamente parlo della #Lovvotica. Tweettando consigli e modi ristilizzandoli in maniera originale hanno creato questo trend che veramente tira tantissimo.
La categoria di twitters che preferisco però è quella che si sfoga e twitta ironicamente su quello che succede intorno con occhio critico. Che poi se ci fate caso, loro possibilmente criticano pure twitter stesso, ma so che non ne potrebbero fare a meno. Mandano a fanculo tutto senza pensarci due volte e se ne fregano se magari possono offendere i tuoi principi perchè tanto è il loro twitter se ti sta bene resti altrimenti te ne vai. #eccheccazzovuoi?
Ma poi si sono creati gruppi basati su interessi comuni (musica, informatica, cazzeggio e tanto altro. Più cazzeggio in verità eh!) in cui si discute e alla fine puoi veramente imparare qualcosa che prima ti era completamente sconosciuta e pensi “Wow che figata!” e parte l'aggiunta ai preferiti a manetta proprio (come è partito il mio italiano in quest'ultima frase. Ciao caro!)
Insomma conosci persone che hanno avuto tutt'altro tipo di vita, che hanno viaggiato più di quanto potessi immaginare, che hanno combattuto per continuare a vivere e ne resti affascinato.
In questo groviglio di storie, amori, esperienze e consigli molte volte ti ritrovi a vedere le tue idee da altri punti di vista e a rifletterci su con occhio più critico, e secondo me non c'è cosa migliore.
Infine ci sono io (siamo in molti in realtà eh) che parlo un po' di me, che lancio saluti a tutti e qualche frecciatina a persone che tanto non leggeranno (manco sanno che esiste twitter, figuratevi) e che leggo, tantissimo. Mi piace vedermi come un cronista dei loro racconti.

sabato 16 luglio 2011

Esperienze Sensoriali

Ieri sera (veramente più era più notte che sera ma comunque)...Insomma verso le 2 mi è capitata una cosa strana.
Avete presente quando prima di addormentarvi sentite la stanchezza arrivare e vi abbandonate ad essa entrando piano piano nel sonno? Ecco mi stava capitando proprio questa cosa quando ho sentito un rumore sordo che piano piano diventava più forte (come un cambiamento di pressione) e poi ho visto.
Mi sono ritrovato su una strada immensa e piena di gente che camminava. Vestivano tutti in nero e in grigio con camicia bianca e molti di loro parlavano al cellulare.
Ricordo distintamente una donna davanti a me, bionda con i capelli legati in una crocchia. Camminava con una valigetta nera e sembrava agitata. Insomma era una strada che poteva benissimo appartenere ad una qualsiasi metropoli americana, ma la cosa che mi ha colpito è che non c'erano macchine. La carreggiata era completamente libera e dall'asfalto proveniva aria calda tanto che l'orizzonte era tremolante.
Successivamente sono passato ad osservare un grande grattacielo a vetri che distava pochi metri da un altro edificio ugualmente mastodontico e sulla cui cima veniva riflessa la luce del sole.
Questa volta però le macchine c'erano e le persone che occupavano il marciapiede avevano più un comportamento normale. Mentre facevo scendere lo sguardo sul grattacielo, mi sono ritrovato sulla riva di un lago.
C'era il tramonto e il cielo era cremisi, rispecchiandosi perfettamente nell'acqua, assumeva sfumature di colore giallo oro. La cosa che mi ha colpito è stata una curvatura nella costa e la presenza di pini oscillanti al vento. Però il fatto è che solo i pini nella curvatura si muovevano, tutto il resto era immobile come se il tempo si fosse fermato. Inutile dire che era uno spettacolo.
Sono “rimasto” lì 5 secondi poi ho aperto gli occhi perché avevo sentito un rumore (il camion della spazzatura che era venuto a svuotare i contenitori sotto casa -_-).
Vi giuro che non stavo dormendo però! Ero in procinto di addormentarmi ma ero ancora perfettamente cosciente e lucido. Poi non so, vuoi mettere che per ora mi sto facendo delle pippe mentali sul fatto che le menti potrebbero essere sincronizzate l'una a l'altra, che probabilmente se due persone pensassero sulla stessa lunghezza d'onda allora l'una potrebbe leggere nella mente dell'altra, ecc... Poi ho letto da qualche parte che durante il sonno che le onde celebrali si appiattiscono e si espandono e allora ho pensato e se avessi captato dei pensieri di altre persone. Ci sono rimasto sveglio un'ora su sta cosa eh, poi ha vinto il sonno.

martedì 5 luglio 2011

Qualcosa sotto la porta

“Ciao Danilo come stai? Forse non ti ricorderai affatto di me, ma ci conosciamo da sempre.
Ti scrivo questa lettera perché sono abbastanza incazzata con te. Non mi dai un minimo d'attenzione nonostante io ci sia sempre per te!
Ci sono stata quando a sei anni stavi morendo su quel letto d'ospedale sai? Purtroppo dei medici incompetenti ti curavano male, anche se il verbo curare non è proprio corretto da scrivere visto che a poco a poco ti andavi spegnendo.
Mi ricordo che i tuoi genitori cercavano di farti camminare, ma tu ormai non riuscivi a muovere nemmeno gli occhi che erano diventati ciechi, privi di vita come le orecchie che non percepivano nemmeno il più forte dei rumori.
Pensavi di essere solo quella notte in ospedale, quando non riuscivi a smettere di vomitare e gli infermieri ti guardavano sdegnati dall'uscio della porta mentre tu tra un conato e l'altro pensavi “Ma dov'è la mamma?”. Io c'ero.
E poi finalmente riuscirono a capire illuminati da non so cosa, che la tua non poteva essere una semplice varicella. E allora ti curarono dopo un mese d'inferno e ti permisero di tornare a casa, anche se dopo 2 settimane ci tornasti in quell'ospedale per una ricaduta. Ormai il danno era fatto sai? Ti avevano distrutto il sistema immunitario. E ricordo bene le tue urla nei due anni successivi quando due volte al giorno dovevi fare quelle fastidiose punture per evitare che ogni raffreddore non si trasformasse in qualcosa di peggio. Ma tu, giustamente mi viene da pensare, non mi vedevi.
E non sai quanto ho pregato affinché tutto questo tu lo potessi dimenticare, e per fortuna è stato così. Anche se quando entri in quello stesso ospedale lo vedo che hai dei brividi. Pensi che non me ne sia accorta?
C'ero anche quando è nata tua sorella e non potevi stare fermo dalla gioia. Nove anni da solo e finalmente avevi una compagnia in casa.
L'hai cresciuta tu e ormai è una bella signorina, vanne fiero.
Ah e ti ricordi quando quella volta ti mettesti contro i professori in seconda media? Per il semplice fatto che tu abbia dato risposta ad una domanda che vi fece la prof di matematica: “Ma perché coi vostri genitori siete tanto bravi e qui sembrate dei porci?”
Tu lo sapevi che eravate un po' discoli, ma quella parola l'hai sempre odiata. Porci, bestie...ma come si permette?
“Perché i nostri genitori possono picchiarci, lei invece se ci prova viene licenziata”. Hai detto proprio così tra i tuoi compagni che tenevano la bocca chiusa per paura di prendersi un'insufficienza nel prossimo compito. I prof la presero sul personale e tu rimanesti solo, perché tu avevi risposto alla professoressa e “se vedono che socializziamo con te se la possono prendere pure con noi”. Due anni di merda sono stati, lo so. La scuola andava male perché ormai quella prof ti aveva messo tutti gli insegnanti contro e ti aveva fatto passare per una persona disturbata, dall'altra parte non avevi amici. Ma ti prendesti una piccola rivincita all'esame di matematica, quando la prof vedendoti consegnare il foglio bianco ti chiese spiegazioni e tu davanti al presidente esterno le dicesti: Non ci ha insegnato niente per 3 anni come pretende che io scriva qualcosa su quel compito. Ah soddisfazione, temevi la bocciatura ma ce l'hai fatta!
C'ero anche quando sei cresciuto, forte nei tuoi ideali e principi. C'ero al liceo e ho visto quanto ti piaceva la tua vita lì, con delle persone che ti volevano e vogliono tutt'ora un bene dell'anima.
“Signor Inchiappa se suo figlio cambia sezione, io che vado ad insegnare in quella classe?” disse questo a tuo padre la tua prof di biologia, quando le disse che volevi cambiare classe. Ne eri orgoglioso no?
E c'ero pure quando poco tempo fa quando lasciasti l'università amareggiato e sconfitto, cercando di capire cosa volessi fare nella vita.
Eppure non mi hai mai degnata di uno sguardo, MAI! Hai la mente da scienziato tu e credi solo a quello che vedi, esamini e rielabori i tuoi dati. Ma visto che io ci sono sempre stata per te che ne diresti di darmi un po' di pace e di occuparti un po' di me? Ti prego.
Sempre tua...
la tua Anima.”

sabato 2 luglio 2011

Riunioni familiari.

Sarà capitato anche a voi ( di avere una musica in testa ♫)...No.
Dicevo vi sarà capitato di essere stati risucchiati nelle immense riunioni familiari, quelle in cui se resisti la prima mezz'ora puoi considerarti un po' come Highlander. Parenti di tutti i tipi: zii, cugini, nonni, nipoti, fratelli, persone che non hai mai conosciuto. Si perché alla fine è così: in tutte le riunioni di famiglia c'è sempre qualcuno che non conosci e che la sua prima apparizione ti fa scaturire nella testa questa frase che ci accomuna un po' tutti: “E questo chi minchia è?”
Alla fine si viene a scoprire che è il nipote del marito della zia Carla dalla parte di mammà. E cercano pure di farti ricordare quella remota prima comunione del cugino di terzo grado Dario in cui siamo andati a mangiare in quel ristorante (“Bellissimo! Con terrazza sul mare e ti ricordi com'era buono il primo?” Ma che ne so! Posso mai ricordarmi cosa ho mangiato una domenica di 16 anni fa in cui avevo 5 anni? Mi sopravvaluti cara) in cui c'era pure il nipote della zia Carla e avete giocato a nascondino! Oh ragazzi a NASCONDINO! E sti cazzi! Cioè come puoi non ricordare? Obiettivamente, dai...
Insomma sono ore in cui fai un sorriso forzato cercando di interessarti a qualsiasi cosa ti venga detta (“Mh mh, ma veramente? Oh, già.”) da qualsiasi persona presente in quella stanza, e ti guardi intorno cercando magari qualcuno che può salvarti da quella situazione, ma ahimè sei ingolfato fino al collo. A me sinceramente capita di guardare verso il soffitto, come se stessi affogando e lì ci fosse la botola di salvataggio che non si apre, tipo scena dei film si.
E poi succede quella cosa, si proprio quella. Appena hai un momento in cui sei veramente te stesso e la tua faccia si trasforma in un quadro pieno di agonia, arriva qualcuno che col suo radar segreto ha captato e ti chiede: “Ma che hai? Stai male?” e puntualmente la TUA madre o la TUA nonna (traditrici!) si cimenta a raccontare la liste delle cose che ti sono andate più storte in quel periodo, lasciandoti imbambolato con la faccia da triglia fritta e negandoti la possibilità di poter dire qualcosa all'infuori di: “Ma no...cioè veramente...”
Che io poi queste situazioni non le tollero proprio! Al massimo resisto a Natale (le altre feste me le faccio con chi decido io insomma!), ma perché ho tutto un anno per meditare e prepararmi all'evento, per controllare la respirazione e per modellare un mondo immaginario (Pokemon! Pokemon! Pokemon!) da usare in casi di estrema emergenza, tipo quando il cugino ti racconta perché si è lasciato con Tizia. Ma a quelle giornate in famiglia fatte così alla cazzo di cane, non posso non ribellarmi! (Per cazzo di cane vedi: estate; sabati; ecc...)
Bene io domani avrò una giornata del genere, piena di queste situazioni e tra l'altro sarò pure in campagna, quindi non avrò la possibilità di scapparmene e uscire in paese. Che belle cose...
Auguratemi buona fortuna.