sabato 2 luglio 2011

Riunioni familiari.

Sarà capitato anche a voi ( di avere una musica in testa ♫)...No.
Dicevo vi sarà capitato di essere stati risucchiati nelle immense riunioni familiari, quelle in cui se resisti la prima mezz'ora puoi considerarti un po' come Highlander. Parenti di tutti i tipi: zii, cugini, nonni, nipoti, fratelli, persone che non hai mai conosciuto. Si perché alla fine è così: in tutte le riunioni di famiglia c'è sempre qualcuno che non conosci e che la sua prima apparizione ti fa scaturire nella testa questa frase che ci accomuna un po' tutti: “E questo chi minchia è?”
Alla fine si viene a scoprire che è il nipote del marito della zia Carla dalla parte di mammà. E cercano pure di farti ricordare quella remota prima comunione del cugino di terzo grado Dario in cui siamo andati a mangiare in quel ristorante (“Bellissimo! Con terrazza sul mare e ti ricordi com'era buono il primo?” Ma che ne so! Posso mai ricordarmi cosa ho mangiato una domenica di 16 anni fa in cui avevo 5 anni? Mi sopravvaluti cara) in cui c'era pure il nipote della zia Carla e avete giocato a nascondino! Oh ragazzi a NASCONDINO! E sti cazzi! Cioè come puoi non ricordare? Obiettivamente, dai...
Insomma sono ore in cui fai un sorriso forzato cercando di interessarti a qualsiasi cosa ti venga detta (“Mh mh, ma veramente? Oh, già.”) da qualsiasi persona presente in quella stanza, e ti guardi intorno cercando magari qualcuno che può salvarti da quella situazione, ma ahimè sei ingolfato fino al collo. A me sinceramente capita di guardare verso il soffitto, come se stessi affogando e lì ci fosse la botola di salvataggio che non si apre, tipo scena dei film si.
E poi succede quella cosa, si proprio quella. Appena hai un momento in cui sei veramente te stesso e la tua faccia si trasforma in un quadro pieno di agonia, arriva qualcuno che col suo radar segreto ha captato e ti chiede: “Ma che hai? Stai male?” e puntualmente la TUA madre o la TUA nonna (traditrici!) si cimenta a raccontare la liste delle cose che ti sono andate più storte in quel periodo, lasciandoti imbambolato con la faccia da triglia fritta e negandoti la possibilità di poter dire qualcosa all'infuori di: “Ma no...cioè veramente...”
Che io poi queste situazioni non le tollero proprio! Al massimo resisto a Natale (le altre feste me le faccio con chi decido io insomma!), ma perché ho tutto un anno per meditare e prepararmi all'evento, per controllare la respirazione e per modellare un mondo immaginario (Pokemon! Pokemon! Pokemon!) da usare in casi di estrema emergenza, tipo quando il cugino ti racconta perché si è lasciato con Tizia. Ma a quelle giornate in famiglia fatte così alla cazzo di cane, non posso non ribellarmi! (Per cazzo di cane vedi: estate; sabati; ecc...)
Bene io domani avrò una giornata del genere, piena di queste situazioni e tra l'altro sarò pure in campagna, quindi non avrò la possibilità di scapparmene e uscire in paese. Che belle cose...
Auguratemi buona fortuna.

1 commento:

  1. Come ti capisco Danilo. Meno male che qui in Toscana si usa poco o pet niente la megaultrasuperiunionefamiliare. Al massimo arriviamo ai cugini. Se non riprendi l'università giuro che ti perseguito come uno stalker. Ma perchè vuoi far riempire il mondo di laureati imbecilli e leccaculo? Per una volya che poteva essercene uno intelligente, si incazza e si ritira. Torna a rompete i coglioni a quegli stupidi professori finchè non ti laureano. Ti prego. Fallo. Marco

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